Governata, in momenti diversi, da portoghesi, olandesi, inglesi e francesi, l’Île de Gorée, sito di grande interesse storico e proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è avvolta da una calma quasi irreale: non ha né strade asfaltate né automobili, ma soltanto viuzze strette e bounganvillee rampicanti, costruzioni in mattoni in stile coloniale e balconi in ferro battuto... è un capolavoro vi- vente! La calma di Gorée non richiama il romanticismo, bensì la meditazione: gli edifici antichi sono testimoni del ruolo importante ricoperto dall’isola nella tratta degli schiavi attraverso l’Atlantico. Da vedere è la “Maison des Esclaves”, è situata in un’ex residenza privata, una volta utilizzata come punto di partenza per i carichi di schiavi, questa struttura è uno dei simboli più tristemente famosi della storia della tratta e ospita la famosa “porta del non ritorno”, che si apre direttamente sull’ocea- no. Per godere di un panorama mozzafiato basta salire in cima al“Castel”che si erge sulla punta meridionale dell’isola, cercando un souvenir tra i piccoli laboratori dove artisti locali espongono i loro lavori. - Nell’“IFAN Historical Museum”, sotto basse arcate bianche, sono raccolte antiche mappe dell’isola, fotografie e manufatti, al piano superiore del museo è possibile guardare Dakar da un aprospettiva spettacolare.

Dalle 9 alle 12 o dalle 14 alle 17

Dopo venti minuti di traversata dal porto di Dakar, la scialuppa arriverà a Gorée.
L’isola di Gorée porta i segni dolorosi di 300 anni di tratta degli schiavi in Africa occidentale e recentemente è stata indetta dall’UNESCO Patrimonio mondiale.
Visiterete la Maison des Esclaves con la guida e le commoventi spiegazioni del direttore del museo e vedrete il luogo dove si svolgevano le vendite.
Visiterete inoltre il Museo Etnografico, il Museo della Femme Henriette Bathily e la Fortezza.
Gli abitanti dell’Isola Rosa sono disponibili agli scambi e a colloquiare con i visitatori.